Tecniche per migliorare i Core Web Vitals del tuo sito: la guida definitiva 2025

Nel panorama digitale in continua evoluzione, la velocità e l’esperienza utente rappresentano fattori sempre più determinanti per il successo di un sito web. Google, con l’introduzione dei Core Web Vitals, ha reso queste metriche non solo importanti ma essenziali per chi desidera posizionarsi adeguatamente sui motori di ricerca. Questa guida completa ti condurrà attraverso le tecniche più efficaci per ottimizzare i Core Web Vitals nel 2025, garantendo un sito performante, user-friendly e pronto per dominare le SERP.

Cosa sono i Core Web Vitals e perché sono fondamentali nel 2025

I Core Web Vitals rappresentano un insieme di parametri chiave introdotti da Google per misurare l’esperienza utente in termini di prestazioni di caricamento, interattività e stabilità visiva di una pagina web. Non si tratta di semplici indicatori tecnici, ma di veri e propri segnali di qualità che Google utilizza come parte del suo algoritmo di ranking.

L’importanza di queste metriche è aumentata significativamente negli anni, passando da semplici raccomandazioni a fattori determinanti per il posizionamento nei risultati di ricerca. Da agosto 2021, Google ha iniziato a valutare attivamente le pagine in base alle loro prestazioni, e questa tendenza si è consolidata e ampliata nel 2025.

Il motivo è chiaro: il business di Google si basa prevalentemente sul web, e siti lenti spingono gli utenti verso applicazioni native. Ma c’è di più: quando due siti presentano contenuti e popolarità simili, quello che offre la migliore esperienza web ottiene la priorità nei risultati di ricerca.

Il grafico qui sotto mostra i benchmark ufficiali dei Core Web Vitals per il 2025. Questi valori rappresentano gli standard minimi che ogni sito web dovrebbe raggiungere per garantire un’esperienza utente ottimale e migliorare il proprio posizionamento nei motori di ricerca.

Core Web Vitals Benchmarks (2025)

Le tre metriche fondamentali

I Core Web Vitals si compongono attualmente di tre metriche principali, ciascuna focalizzata su un aspetto specifico dell’esperienza utente:

  1. Largest Contentful Paint (LCP): misura le prestazioni di caricamento della pagina, concentrandosi sul tempo necessario per visualizzare il contenuto principale. Per offrire una buona esperienza utente, il valore LCP dovrebbe essere inferiore a 2,5 secondi.
  2. Interaction to Next Paint (INP): introdotta per sostituire il First Input Delay (FID), questa metrica tiene traccia della reattività del sito alle interazioni dell’utente. Un buon punteggio INP richiede valori inferiori a 200 millisecondi.
  3. Cumulative Layout Shift (CLS): valuta la stabilità visiva della pagina, misurando quanto gli elementi si spostano durante il caricamento. Un CLS ottimale deve essere inferiore a 0,1.

Strumenti essenziali per l’analisi dei Core Web Vitals

Prima di implementare qualsiasi ottimizzazione, è fondamentale analizzare lo stato attuale del tuo sito. Google offre diversi strumenti che facilitano questa operazione:

Il primo strumento da utilizzare è sicuramente PageSpeed Insights, che fornisce un’analisi dettagliata delle prestazioni delle pagine web, evidenziando specificamente i punteggi relativi ai Core Web Vitals. Questo strumento non si limita a identificare i problemi, ma offre anche suggerimenti concreti per migliorare le prestazioni.

Un altro strumento prezioso è il report Core Web Vitals in Search Console, che mostra il rendimento delle tue pagine a livello di sito. Questa visione d’insieme ti permette di identificare i modelli comuni di problemi attraverso le differenti pagine.

Per un’analisi più approfondita, gli sviluppatori possono utilizzare Chrome DevTools, che offre un pannello Prestazioni per misurare i Core Web Vitals direttamente nell’ambiente di sviluppo. Questo strumento risulta particolarmente utile durante il processo di debugging, consentendo di identificare e risolvere i problemi di performance in tempo reale.

Lighthouse rappresenta un ulteriore strumento prezioso, permettendo di eseguire audit regolari e fornendo punteggi suddivisi per categorie, comprese le prestazioni. L’integrazione di questi dati con Looker Studio consente di creare dashboard personalizzate per monitorare l’andamento delle metriche nel tempo e individuare i punti critici che necessitano interventi prioritari.

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Tecniche avanzate per ottimizzare il Largest Contentful Paint (LCP)

Il Largest Contentful Paint è la metrica che misura il tempo necessario per visualizzare il contenuto principale della pagina. Nel 2025, con l’aumento delle aspettative degli utenti in termini di velocità, ottimizzare questo parametro è diventato cruciale.

Ottimizzazione delle immagini: il primo passo fondamentale

Le immagini rappresentano spesso l’elemento più pesante di una pagina web. Un’efficace strategia di ottimizzazione prevede la compressione e il ridimensionamento delle immagini, senza comprometterne la qualità. L’utilizzo di formati moderni come WebP offre significativi vantaggi in termini di dimensioni rispetto ai tradizionali JPEG o PNG.

Implementare il caricamento lazy per le immagini che non appaiono immediatamente nella viewport permette di concentrare le risorse sul contenuto visibile, migliorando sensibilmente il tempo di caricamento percepito dall’utente. Tuttavia, è fondamentale non applicare questa tecnica alle immagini principali che contribuiscono al calcolo dell’LCP.

Hosting e infrastruttura: le fondamenta delle prestazioni

La scelta di un provider di hosting affidabile rappresenta il primo passo per garantire tempi di risposta rapidi. Server ad alte prestazioni, con uptime garantito del 99,99%, assicurano velocità elevate e tempi di inattività minimi, influenzando positivamente l’esperienza utente e, di conseguenza, il punteggio LCP.

L’implementazione di una Content Delivery Network (CDN) permette di distribuire i contenuti statici attraverso server geograficamente più vicini agli utenti, riducendo significativamente i tempi di latenza e migliorando le prestazioni complessive del sito.

Ottimizzazione del codice front-end

La riduzione di CSS e JavaScript non essenziali rappresenta una strategia chiave per migliorare l’LCP. Tecniche come la minificazione dei file CSS e JS ottimizzano il codice rimuovendo tutti i caratteri non necessari (spazi, commenti, rientri), con conseguente miglioramento del tempo di visualizzazione.

Il rinvio del caricamento dei JavaScript non critici risulta particolarmente efficace: mentre il browser carica JavaScript, gli utenti non possono interagire con la pagina web, creando quello che viene definito “Render-blocking JavaScript“. Rinviare questi file significa che il browser li elaborerà solo dopo aver analizzato il documento HTML, accelerando significativamente la visualizzazione del sito.

La generazione e memorizzazione nella cache di contenuto HTML statico sul server rappresenta un’ulteriore strategia per migliorare le prestazioni di caricamento. Questa tecnica riduce la necessità di generare dinamicamente il contenuto ad ogni richiesta, diminuendo il carico sul server e accelerando i tempi di risposta.

Per semplificare l’implementazione delle ottimizzazioni, abbiamo riassunto le principali tecniche per migliorare ciascun Core Web Vital nella tabella seguente. Seguire queste indicazioni ti aiuterà a migliorare le prestazioni del tuo sito in modo mirato ed efficace.

MetricaTecniche di Ottimizzazione
LCPOttimizzare le immagini, usare una CDN, ridurre i tempi di risposta del server
INPMinimizzare il JavaScript, ottimizzare i gestori di eventi, ridurre il blocco del main thread
CLSImpostare dimensioni fisse per media, precaricare i font, riservare spazio per gli annunci

Strategie per migliorare l’Interaction to Next Paint (INP)

L’Interaction to Next Paint ha sostituito il First Input Delay come metrica chiave per misurare la reattività del sito alle interazioni dell’utente. Ottimizzare questo parametro significa garantire un’esperienza fluida e immediata.

Minimizzazione del JavaScript

Una delle strategie più efficaci consiste nell’eliminare i codici JavaScript inutilizzati, implementando tecniche di tree-shaking per rimuovere il codice “morto”. Questa pratica riduce significativamente la dimensione dei bundle JavaScript, migliorando le prestazioni complessive del sito.

Il pre-caricamento degli script critici migliora la priorità di caricamento, assicurando che gli elementi essenziali per l’interattività vengano elaborati prima. Questa tecnica, combinata con la riduzione del lavoro sul main thread, ottimizza l’esecuzione di script complessi, garantendo una risposta rapida agli input dell’utente.

Ottimizzazione dei gestori di eventi

I gestori di eventi ottimizzati riducono il ritardo nell’input e migliorano la velocità del sito. Un approccio efficace consiste nel registrare immediatamente l’interazione dell’utente (ad esempio, un clic su un pulsante) e rinviare i calcoli complessi a un momento meno critico, quando il thread principale del browser è inattivo. Questa strategia garantisce che l’interazione appaia fluida anche quando l’elaborazione sottostante richiede tempo.

Riduzione degli script di terze parti

Gli script di terze parti, sebbene spesso necessari per funzionalità come analytics, pubblicità o widget di social media, possono influire negativamente sulle prestazioni del sito. Una revisione critica di questi elementi è essenziale: si consiglia vivamente di rimuovere eventuali script che non apportano un valore reale all’esperienza utente o al business.

La valutazione dell’effettiva necessità di componenti come widget di chat, tracker pubblicitari o elementi social non utilizzati dal pubblico principale può portare a significativi miglioramenti sia nel punteggio LCP che nell’INP.

Tecniche efficaci per ottimizzare il Cumulative Layout Shift (CLS)

Il Cumulative Layout Shift misura la stabilità visiva di una pagina, valutando quanto gli elementi si spostano durante il caricamento. Un valore elevato di CLS può generare frustrazione negli utenti, causando clic involontari o difficoltà nella navigazione.

Dimensionamento appropriato degli elementi multimediali

L’assegnazione di dimensioni fisse a immagini e video rappresenta la strategia principale per minimizzare il CLS. Specificare esplicitamente altezza e larghezza degli elementi multimediali nel codice HTML permette al browser di allocare lo spazio corretto fin dall’inizio, evitando spostamenti indesiderati durante il caricamento.

Gestione ottimale dei font

Il caricamento dei font rappresenta un’altra potenziale causa di layout shift. Precaricare le font con l’attributo rel=”preload” consente al browser di iniziare a scaricarle il prima possibile, riducendo la probabilità che il testo subisca modifiche visibili durante il rendering della pagina.

L’utilizzo della proprietà CSS font-display: optional o font-display: swap può migliorare ulteriormente l’esperienza, permettendo al browser di visualizzare temporaneamente un font di fallback mentre quello personalizzato viene caricato, eliminando i salti di testo.

Gestione degli annunci e dei contenuti dinamici

Evitare l’inserimento tardivo di annunci o banner rappresenta un punto cruciale per minimizzare il CLS. La riserva di spazio adeguato per gli elementi pubblicitari fin dal caricamento iniziale della pagina previene spostamenti indesiderati quando questi vengono visualizzati.

Lo stesso principio si applica ai contenuti dinamici come notifiche, popup o widget che vengono caricati in modo asincrono: riservare lo spazio necessario o posizionare questi elementi in aree che non influenzano il contenuto principale della pagina contribuisce a mantenere una stabilità visiva ottimale.

Implementazione di un monitoraggio continuo e ottimizzazione progressiva

L’ottimizzazione dei Core Web Vitals non è un’attività una tantum, ma un processo continuo che richiede monitoraggio costante e aggiustamenti progressivi.

Creazione di dashboard personalizzate

L’integrazione dei dati dei Core Web Vitals in Looker Studio consente di creare report dettagliati che mostrano l’andamento delle metriche nel tempo. Un report efficace potrebbe visualizzare, ad esempio, l’evoluzione settimanale del CLS, identificando le pagine che necessitano di interventi prioritari.

Per implementare questa soluzione, è necessario collegare Google Search Console a Looker Studio, configurare report personalizzati e analizzare le tendenze, condividendo i risultati con il team. Questi report permettono di monitorare l’evoluzione di LCP, INP, CLS, visualizzare l’impatto delle ottimizzazioni implementate e identificare le pagine più problematiche.

Audit regolari e monitoraggio delle performance

Eseguire audit regolari con strumenti come Lighthouse rappresenta una best practice fondamentale per l’ottimizzazione continua. Questa attività permette di identificare nuovi problemi che potrebbero emergere con l’evoluzione del sito e valutare l’efficacia delle soluzioni implementate.

Il monitoraggio delle performance nel tempo mediante dashboard personalizzate consente di visualizzare l’andamento complessivo del sito e rilevare eventuali regressioni nelle metriche in seguito a modifiche o aggiornamenti.

Aggiornamento costante sugli standard e gli sviluppi

Mantenersi aggiornati sugli ultimi standard e aggiornamenti di Google rappresenta un elemento cruciale per una strategia di ottimizzazione efficace a lungo termine. L’evoluzione continua degli algoritmi e delle metriche richiede un adattamento costante delle strategie implementate.

Nel contesto del 2025, questo aspetto assume particolare rilevanza: Google continua a raffinare i suoi criteri e ad introdurre nuove metriche o modifiche a quelle esistenti. Un approccio proattivo all’aggiornamento delle proprie conoscenze e all’implementazione delle nuove best practices garantisce un vantaggio competitivo significativo.

Ottimizzazioni specifiche per piattaforme CMS come WordPress

WordPress rappresenta una delle piattaforme CMS più diffuse al mondo, e l’ottimizzazione dei Core Web Vitals su questa piattaforma merita un’attenzione particolare.

L’utilizzo di plugin specializzati come WP Rocket o Imagify può semplificare significativamente il processo di ottimizzazione. Questi strumenti offrono funzionalità come la minificazione automatica di CSS e JavaScript, l’ottimizzazione delle immagini e l’implementazione di tecniche di lazy loading, senza richiedere competenze tecniche avanzate.

La scelta di un tema leggero e performante rappresenta la base per un sito WordPress veloce. Molti temi moderni includono già ottimizzazioni per i Core Web Vitals, ma è sempre consigliabile testare le prestazioni prima dell’implementazione definitiva.

L’ottimizzazione del database WordPress, la pulizia regolare di contenuti revisionati, commenti in spam e dati transient può migliorare significativamente le prestazioni del back-end, con un impatto positivo sull’esperienza utente complessiva e, di conseguenza, sui Core Web Vitals.

Approccio strategico all’ottimizzazione: prioritizzare gli interventi

Non tutte le ottimizzazioni hanno lo stesso impatto o richiedono lo stesso impegno in termini di risorse. Un approccio strategico prevede la prioritizzazione degli interventi in base al loro potenziale impatto e alla fattibilità di implementazione.

La nuova guida di Google al miglioramento dei Core Web Vitals si concentra su tre punti chiave che superano i limiti del vecchio approccio, privilegiando le raccomandazioni che possono avere il maggiore impatto nel mondo reale. Questo approccio tiene conto non solo dei meriti tecnici di una data raccomandazione, ma anche dei fattori umani e organizzativi che influenzano la probabilità che gli sviluppatori siano effettivamente in grado di adottarla.

Alcune raccomandazioni, infatti, potrebbero avere un enorme impatto in teoria, ma in realtà pochissimi siti avranno il tempo o le risorse per implementarle; allo stesso modo, alcuni interventi sono fondamentali, ma la maggior parte dei siti Web sta già seguendo queste pratiche.

Un’analisi iniziale approfondita, utilizzando gli strumenti menzionati in precedenza, permette di identificare i problemi specifici del proprio sito e di concentrare gli sforzi sulle aree che offrono il miglior rapporto tra impegno richiesto e miglioramento ottenibile.

Benefici tangibili dell’ottimizzazione dei Core Web Vitals

L’ottimizzazione dei Core Web Vitals non si traduce solo in un miglioramento del posizionamento nei motori di ricerca, ma genera numerosi benefici tangibili per l’esperienza utente e le metriche di business.

Un sito più veloce e reattivo riduce significativamente il tasso di abbandono, aumentando il tempo di permanenza degli utenti e le possibilità di conversione. La frustrazione generata da tempi di caricamento lenti rappresenta una delle principali cause di abbandono: più alto sarà questo parametro, più alta sarà la probabilità che gli utenti decidano di lasciare il sito.

La mancanza di interattività costituisce un altro ostacolo significativo: se un sito non risponde prontamente alle azioni dell’utente, come clic o scorrimenti, può risultare frustrante e portare a una diminuzione dell’engagement. L’ottimizzazione dei Core Web Vitals affronta direttamente questi problemi, assicurando che le pagine siano reattive e pronte a rispondere alle interazioni degli utenti.

La stabilità del layout, infine, è fondamentale per garantire che gli elementi di una pagina non si spostino in modo inaspettato durante la navigazione. Questi spostamenti possono causare errori da parte dell’utente, come clic involontari su annunci o link, compromettendo la fiducia nell’affidabilità del sito.

Il futuro dei Core Web Vitals e le tendenze emergenti

Nel panorama digitale in continua evoluzione, anche i parametri di valutazione delle prestazioni web sono soggetti a cambiamenti. Nel 2025, possiamo osservare alcune tendenze emergenti che influenzeranno l’ottimizzazione dei Core Web Vitals nei prossimi anni.

L’attenzione crescente verso l’esperienza mobile continua a guidare l’evoluzione delle metriche di performance. Con una percentuale sempre maggiore di traffico proveniente da dispositivi mobili, le ottimizzazioni specifiche per questi contesti assumono un’importanza fondamentale.

L’integrazione di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione automatica delle prestazioni rappresenta una tendenza in rapida ascesa. Strumenti sempre più sofisticati consentono di identificare automaticamente i problemi di performance e suggerire o implementare le soluzioni più appropriate.

La personalizzazione dell’esperienza utente in base al contesto di navigazione diventa un elemento centrale nella valutazione delle prestazioni: un sito veramente ottimizzato non offre solo velocità, ma adatta dinamicamente l’esperienza alle esigenze specifiche dell’utente, al dispositivo utilizzato e alle condizioni di rete.

Verso un web più performante: il valore strategico dei Core Web Vitals

L’ottimizzazione dei Core Web Vitals rappresenta molto più di un semplice requisito tecnico: costituisce un elemento strategico fondamentale per garantire la competitività di un sito web nel panorama digitale contemporaneo. Con Google che continua a premiare i siti che offrono un’esperienza utente superiore, investire nell’ottimizzazione di queste metriche significa investire nel futuro del proprio business online.

Avvalersi di un servizio professionale di ottimizzazione non solo migliora le prestazioni tecniche del sito, ma contribuisce anche a creare un ambiente online più piacevole e user-friendly per i visitatori. Questo approccio olistico all’ottimizzazione, che considera non solo gli aspetti tecnici ma anche l’esperienza utente complessiva, rappresenta la chiave per il successo nel competitivo mondo digitale del 2025.

L’implementazione delle tecniche descritte in questa guida, unite a un monitoraggio costante e a un approccio flessibile all’ottimizzazione, garantirà non solo un miglioramento significativo dei Core Web Vitals, ma anche un incremento tangibile delle metriche di business, dalla soddisfazione degli utenti alle conversioni, passando per un migliore posizionamento nei risultati di ricerca.

Nel mondo digitale in rapida evoluzione, l’attenzione alla performance non è più un’opzione, ma una necessità strategica per chiunque desideri emergere e prosperare online.

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