Indice
- L’evoluzione delle ricerche online: dall’era dei clic all’era delle risposte
- Le sfide del “zero click” per i creatori di contenuti
- L’Answer Engine Optimization (AEO): la nuova frontiera del SEO
- Strategie concrete per adattarsi al fenomeno “zero click”
- Ripensare le metriche di successo nell’era dello “zero click”
- I vantaggi competitivi dell’adattamento al “zero click”
- Integrare l’AEO nella strategia di marketing digitale complessiva
- Il futuro dello “zero click”: tendenze emergenti e opportunità
- Il valore strategico dell’adattamento nel marketing del futuro
- Costruire una strategia “zero click” resiliente per il tuo business
Ti sei mai chiesto perché, nonostante i tuoi contenuti siano ben posizionati su Google, il traffico verso il tuo sito sembra diminuire? O forse hai notato come, sempre più spesso, quando cerchi un’informazione, la risposta appare direttamente nella pagina dei risultati, senza necessità di cliccare su alcun link? Benvenuto nell’era dello “zero click“, un fenomeno che sta rivoluzionando il modo in cui interagiamo con l’informazione online e che richiede un ripensamento radicale delle strategie di marketing digitale.
Nel 2025, quasi il 50% delle ricerche su Google non genera alcun clic verso siti web esterni. Questo dato da solo dovrebbe far riflettere qualsiasi creatore di contenuti o marketer digitale. Ma non temere: in questo articolo esploreremo a fondo il fenomeno “zero click”, le sue implicazioni e, soprattutto, le strategie concrete per trasformare questa sfida in opportunità.
L’evoluzione delle ricerche online: dall’era dei clic all’era delle risposte
Ricordi quando cercare informazioni online significava digitare una query, esaminare i risultati e poi cliccare su un sito web per trovare la risposta? Quei tempi sembrano ormai lontani. Oggi l’ecosistema digitale si è trasformato in quello che potremmo chiamare “l’ecosistema delle risposte“.
La nostra relazione con l’informazione ha subito un cambiamento fondamentale: non vogliamo più cercare, vogliamo trovare. E questa trasformazione ha creato terreno fertile per un nuovo approccio al marketing dei contenuti, focalizzato non tanto sul generare traffico quanto sull’essere la fonte autorevole che alimenta le conversazioni digitali.
Nel 2020, oltre due terzi delle ricerche su Google si concludevano senza un singolo clic. Oggi, nel 2025, il fenomeno si è ulteriormente intensificato, con l’introduzione di funzionalità come gli AI overviews, l’AI search e i featured snippet sempre più sofisticati. È come se Google stesse progressivamente trasformandosi da un motore di ricerca a un motore di risposte.
Il motore di ricerca diventa motore di risposte
Questa trasformazione è guidata da diversi fattori:
- L’evoluzione del comportamento degli utenti, che richiedono gratificazione istantanea e risposte immediate
- L’ascesa degli strumenti AI come ChatGPT e Gemini, che hanno normalizzato le query conversazionali
- La crescita esponenziale delle ricerche da mobile e vocali, che favoriscono risposte concise e immediate
Il risultato? Un ecosistema digitale dove circa il 15% delle ricerche include ora panoramiche generate dall’IA, che forniscono agli utenti riassunti immediati delle informazioni direttamente sulla pagina di Google, rendendo spesso superfluo visitare siti esterni.
Le sfide del “zero click” per i creatori di contenuti
Il fenomeno “zero click” presenta sfide significative per chi basa la propria strategia digitale sul traffico organico verso il proprio sito.
Diminuzione del traffico organico
La sfida più evidente è la potenziale riduzione del traffico verso i siti web. Quando gli utenti trovano le risposte direttamente nei risultati di ricerca, hanno meno incentivi a visitare il tuo sito, impattando potenzialmente le conversioni e le vendite online.
Proprietà dei contenuti
Quando i motori di ricerca estraggono informazioni dal tuo sito per creare snippet o risposte, gli utenti potrebbero non vedere mai il tuo contenuto completo, riducendo la visibilità del brand e la sua autorevolezza. È come se il tuo lavoro venisse utilizzato senza un adeguato riconoscimento.
Misurazione del ROI
Metriche tradizionali come clic e visualizzazioni di pagina diventano meno rilevanti, costringendo i marketer a ripensare come misurare il successo delle campagne. Se gli utenti non visitano il tuo sito ma ottengono valore dal tuo contenuto, come quantifichi questo impatto?
Nonostante queste sfide, il panorama “zero click” offre anche opportunità uniche per chi sa adattarsi. Alcuni siti hanno notato un fenomeno interessante: contenuti che appaiono negli AI overviews di Google possono paradossalmente generare più traffico organico rispetto ad altri articoli recenti. Questo suggerisce che essere citati come fonte autorevole può effettivamente aumentare la visibilità e l’interesse verso il tuo brand.
L’Answer Engine Optimization (AEO): la nuova frontiera del SEO
Nel contesto dello “zero click“, emerge un nuovo approccio all’ottimizzazione dei contenuti: l’Answer Engine Optimization (AEO). Pensa all’AEO come a un’evoluzione naturale del SEO, un adattamento a un ecosistema digitale dove le risposte contano più delle pagine web.
Cos’è l’AEO e perché è importante
L’AEO è il processo di miglioramento dei contenuti affinché diventino la fonte preferita per le risposte generate dall’IA. Non mira tanto a far cliccare sul tuo sito, quanto a fare in modo che la tua risposta sia quella mostrata direttamente all’utente.
Se il SEO tradizionale si concentra sul ranking, l’AEO si focalizza sulla risposta. È la differenza tra vincere una maratona e vincere un dibattito: nella prima conta arrivare primi, nel secondo conta avere la risposta migliore.
Le differenze tra SEO e AEO
Il SEO tradizionale è come preparare il tuo negozio per attirare clienti all’interno, mentre l’AEO è come addestrare un rappresentante a portare i tuoi prodotti direttamente nelle case delle persone. Con il SEO creiamo un sentiero di briciole digitali per portare l’utente al nostro sito, mentre con l’AEO inviamo la risposta direttamente all’utente.
Un esempio concreto: un sito di ricette ha riorganizzato i suoi contenuti in ottica AEO, mettendo ingredienti e passaggi in evidenza, usando elenchi puntati e tabelle. Il risultato? Le loro ricette ora appaiono regolarmente nei featured snippet e vengono citate dagli assistenti vocali.
Strategie concrete per adattarsi al fenomeno “zero click”
Ora che comprendiamo la portata del fenomeno e le sue implicazioni, vediamo come adattarci concretamente a questa nuova realtà.
1. Ottimizzare per i Featured Snippet
I featured snippet sono la forma più comune di risultati “zero click”. Ottimizzare i contenuti per apparire in questi spazi privilegiati aumenta significativamente la visibilità del tuo brand, anche senza clic diretti.
Come implementarlo:
- Struttura i contenuti in formato domanda-risposta
- Utilizza passaggi numerati per processi o tutorial
- Incorpora frasi come “Ecco la risposta” all’inizio dei paragrafi chiave
- Usa elenchi puntati o numerati per informazioni che possono essere sintetizzate
2. Implementare lo Schema Markup
Lo schema markup è come un interprete personale con i motori di ricerca: aiuta a tradurre il tuo contenuto in un formato che l’IA possa comprendere perfettamente.
È particolarmente potente per contenuti strutturati come ricette, FAQ, eventi e recensioni. È come mettere etichette chiare sui tuoi contenuti, aiutando l’IA a capire esattamente cosa stai offrendo.
Un cliente del settore ristorativo, inizialmente scettico sull’importanza dello schema markup, ha visto il suo ristorante essere regolarmente citato nelle risposte locali degli assistenti vocali dopo l’implementazione.
3. Ottimizzare per la ricerca conversazionale
Le query conversazionali sono molto diverse dalle tradizionali keyword. “Alexa, qual è il miglior modo per togliere una macchia di vino rosso?” suona molto diverso da “rimuovere macchie vino tessuti”.
Come adattarsi:
- Ripensa la sezione FAQ del tuo sito usando un linguaggio più naturale e conversazionale
- Crea contenuti che rispondano direttamente a domande complesse
- Utilizza long-tail keyword che riflettono il modo in cui le persone parlano realmente
Una piccola azienda di prodotti per la pulizia ha completamente ripensato la sezione FAQ del suo sito, passando da brevi domande tecniche a domande più naturali e conversazionali, ottenendo un aumento del 15% nelle citazioni da parte degli assistenti vocali.
4. Creare contenuti che rispondono all’intento dell’utente
Quando scrivi un contenuto, chiediti quale sia la vera domanda del tuo lettore. Spesso, la query che digitiamo è solo la punta dell’iceberg dell’informazione che cerchiamo realmente.
Un sito di viaggi ha analizzato l’intento dietro la query “migliori hotel a Milano” e si è reso conto che le persone cercavano non solo una lista, ma consigli personalizzati in base al budget, alla posizione e al tipo di viaggio. Riorganizzando il contenuto per rispondere a questi intenti specifici, il tasso di citazione nelle risposte AI è cresciuto significativamente.
5. Creare contenuti nativi per le piattaforme
Il “zero click content” non riguarda solo le SERP di Google, ma anche le piattaforme social. Creare contenuti che forniscono valore completo senza richiedere un clic esterno può aumentare significativamente l’engagement.
Strategie efficaci includono:
- Post LinkedIn completi che non richiedono di visitare un blog esterno
- Carousel su Instagram che forniscono informazioni complete
- Video brevi su TikTok o Reels che rispondono a domande comuni
L’azienda Slack, ad esempio, utilizza spesso video brevi su LinkedIn per spiegare le funzionalità dei prodotti in meno di un minuto, focalizzandosi su una caratteristica o beneficio alla volta per rendere il contenuto facilmente assimilabile.
6. Enfatizzare l’E-E-A-T (Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità)
L’E-E-A-T è come la tua reputazione digitale e, proprio come nella vita reale, costruirla richiede tempo e coerenza. Google dà sempre più importanza a questi fattori nelle sue valutazioni, specialmente per query che riguardano la salute, le finanze o altre aree “YMYL” (Your Money Your Life).
Come migliorare il tuo E-E-A-T:
- Evidenzia le credenziali degli autori
- Cita fonti autorevoli
- Aggiorna regolarmente i contenuti
- Dimostra esperienza pratica nell’argomento trattato
Ripensare le metriche di successo nell’era dello “zero click”
Misurare l’efficacia di una strategia AEO non è semplice come contare i clic o le conversioni. È come cercare di misurare l’influenza di un libro che hai letto anni fa sulla persona che sei oggi: l’impatto c’è, ma non è sempre immediatamente quantificabile.
Dalla metrica dei clic alla metrica a 360°
Un approccio più completo considera diversi indicatori:
- Frequenza di apparizione nei featured snippet
- Menzioni del brand sui social e nelle conversazioni online
- Traffico “di ritorno” – persone che magari hanno visto la risposta AI ma poi decidono comunque di approfondire sul sito
- Metriche di comportamento come il tempo di permanenza e il tasso di conversione degli utenti che effettivamente visitano il sito
Un cliente del settore finanziario, inizialmente scettico sull’AEO proprio per le difficoltà di misurazione, ha notato dopo sei mesi un aumento significativo nelle richieste di consulenza, nonostante il traffico organico fosse cresciuto solo moderatamente. Le persone arrivavano già informate e pronte a procedere, dopo aver visto il suo brand citato nelle risposte AI.
Questa è una trasformazione fondamentale nel modo di valutare il successo: dall’attenzione esclusiva sui clic e le visite alla valorizzazione della brand awareness e dell’autorevolezza.
I vantaggi competitivi dell’adattamento al “zero click”
Adattarsi a questa nuova realtà non offre solo difese contro la perdita di traffico, ma presenta anche vantaggi competitivi significativi.
Miglioramento del coinvolgimento e della fidelizzazione degli utenti
Un e-commerce di prodotti naturali ha ristrutturato i contenuti in ottica AEO, con risposte dirette alle domande più frequenti. Il risultato? Gli utenti restavano più a lungo sul sito e tornavano più spesso. “È come se finalmente parlassimo la loro lingua”, ha commentato il proprietario.
Acquisizione di un vantaggio competitivo
Un cliente nel settore immobiliare ha completamente ripensato la sua strategia digitale in ottica AEO e ricerca vocale. Mentre i concorrenti si affannavano ancora con tecniche SEO tradizionali, lui rispondeva già alle domande che i potenziali acquirenti ponevano ai loro assistenti vocali. Il risultato? Ha conquistato una nicchia di mercato prima che gli altri si rendessero conto dell’opportunità.
Miglioramento dei tassi di conversione
Un’azienda del settore e-learning ha notato che, pur non avendo un aumento drastico del traffico, le vendite erano cresciute significativamente. Il motivo? Grazie all’AEO, stavano attirando utenti con un intento più definito.
È come la differenza tra pescare con una rete a strascico e con l’amo: nel primo caso potresti catturare più pesci, ma nel secondo prendi esattamente quelli che vuoi.
Integrare l’AEO nella strategia di marketing digitale complessiva
L’AEO non dovrebbe essere trattata come una strategia isolata, ma come parte integrante dell’ecosistema di marketing della tua azienda.
Un cliente del settore turismo voleva inizialmente trattare l’AEO come un progetto separato, quasi in competizione con la SEO tradizionale. La soluzione è stata ripensare la loro content strategy per includere sia contenuti ottimizzati per la SEO tradizionale (guide di viaggio dettagliate, articoli di approfondimento) sia contenuti in formato AEO (FAQ, snippet informativi, risposte dirette alle domande comuni).
L’integrazione con i social media è un altro aspetto cruciale. I contenuti in formato domanda-risposta, tipici dell’AEO, funzionano particolarmente bene sui social, dove gli utenti cercano informazioni rapide e concise.
Anche l’email marketing può beneficiare di questo approccio. Un’azienda di supplementi alimentari ha ripensato la sua newsletter integrando sezioni di FAQ e risposte dirette alle domande più frequenti dei clienti, migliorando il coinvolgimento degli abbonati e creando sinergia con la strategia AEO del sito.
Il futuro dello “zero click”: tendenze emergenti e opportunità
Guardando al futuro, il fenomeno “zero click” è destinato a intensificarsi ulteriormente, spinto dall’evoluzione dell’AI e dall’incremento delle ricerche vocali. Ma questo non significa necessariamente una cattiva notizia per i creatori di contenuti.
Le nuove generazioni di strumenti AI stanno già mostrando una maggiore trasparenza nelle citazioni, permettendo agli utenti di identificare più facilmente le fonti delle informazioni. Questo potrebbe portare a un ecosistema più equo, dove l’essere citati come fonte autorevole diventa un nuovo tipo di valuta digitale.
Inoltre, man mano che gli utenti diventano più esperti nell’uso degli strumenti AI, potrebbero sviluppare una maggiore consapevolezza del valore di approfondire oltre le risposte immediate, creando nuove opportunità per i creatori di contenuti di qualità.
L’importanza crescente dei contenuti di approfondimento
Paradossalmente, l’aumento delle risposte immediate potrebbe rendere ancora più preziosi i contenuti di approfondimento. Mentre le risposte dirette soddisfano le esigenze informative immediate, cresce il valore dei contenuti che offrono analisi approfondite, prospettive uniche e informazioni contestualizzate che non possono essere facilmente sintetizzate in uno snippet.
La sfida per i creatori di contenuti sarà trovare il giusto equilibrio tra ottimizzare per le risposte immediate e mantenere quella profondità di contenuto che costruisce relazioni durature con il pubblico.
Il valore strategico dell’adattamento nel marketing del futuro
Adattarsi al fenomeno “zero click” non è semplicemente una questione tecnica di ottimizzazione, ma un ripensamento strategico del ruolo dei contenuti nel marketing digitale.
In questo nuovo paradigma, i contenuti non servono solo a generare traffico, ma a costruire autorevolezza, riconoscibilità del brand e fiducia. Essere la fonte citata dalle AI quando rispondono alle domande degli utenti diventa un nuovo tipo di posizionamento di mercato, potenzialmente più potente del tradizionale posizionamento nei risultati di ricerca.
Le aziende che sapranno adattarsi a questa trasformazione, vedendo lo “zero click” come un’opportunità piuttosto che come una minaccia, potranno costruire una presenza digitale più resiliente e in sintonia con le esigenze degli utenti moderni.
Costruire una strategia “zero click” resiliente per il tuo business
Dopo aver esplorato a fondo il fenomeno “zero click” e le strategie per adattarsi, vediamo come puoi concretamente sviluppare un piano d’azione personalizzato per il tuo business.
Il primo passo è condurre un’analisi approfondita delle tue attuali performance. Quali contenuti generano già featured snippet? Quali query portano gli utenti al tuo sito? Quali domande stanno ponendo i tuoi potenziali clienti?
Sulla base di questa analisi, puoi identificare le opportunità di ottimizzazione AEO più promettenti. Forse hai già contenuti di valore che necessitano solo di essere ristrutturati in formato domanda-risposta. O magari ci sono domande frequenti a cui non stai ancora rispondendo in modo chiaro ed esaustivo.
La chiave è mantenere un approccio equilibrato: ottimizzare per lo “zero click” senza sacrificare la profondità e la qualità che costruiscono relazioni durature con il tuo pubblico.
Come ha dimostrato l’esperienza di molte aziende, adattarsi al fenomeno “zero click” non significa necessariamente vedere una diminuzione del traffico o delle conversioni. Al contrario, può portare a una maggiore visibilità del brand, a un pubblico più qualificato e a migliori tassi di conversione.
L’era dello “zero click” non segna la fine del marketing dei contenuti, ma una sua evoluzione verso un modello più orientato alle risposte, più conversazionale e, in definitiva, più allineato con il modo in cui le persone cercano e consumano informazioni oggi.